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ensemble vocale

 

Lionel Meunier direttore

Puer natus in Bethleem
Avvento

S.Scheidt (1587-1654)
Das alte Jahr vergangen ist

J. M. Bach (1648-1694)
Sei, lieber Tag, wilkommen
Nun treten wir ins neue Jahr

Annunciazione
H. Schütz (1585-1672)
Deutsches Magnificat

J. Ch. Bach (1642-1703)
Lieber Herr Gott

J. M. Bach (1648-1694)
Fürchtet euch nicht

J. H. Schein (1586-1630)
Von Himmel Hoch

M. Praetorius (1571-1621)
Wie Schön leuchtet der Morgenstern

Natività

S. Scheidt (1587-1654)
Puer natus in Bethlehem

H. Schütz (1585-1672)
Hodie Christus natus est

S. Scheidt (1587-1654)
Jauchzet Gott alle Land

H. Schütz (1585-1672)
Ein Kind ist uns geboren (SWV 384)

A. Hammerschmidt (1611-1675)
Freude, Freude, Grosse Freude

Adorazione
J. Pachelbel (1653-1706)
Singet dem Herrn

M. Praetorius (1571-1621)
Angelus ad pastores ait

H. Praetorius (1560-1629)
In dulci Jubilo

S. Scheidt (1587-1654)
O Jesulein Süß, O Jesulein Mild

Al di là del significato specifico della singola parola o del valore narrativo del testo verbale, la musica vocale del passato (dal canto gregoriano alla polifonia, in un contesto prevalentemente sacro) ha acquisito negli ultimi decenni un fascino particolare, conquistando sia un grande pubblico di ascoltatori che un significativo numero di esecutori. Frutto di una singolare sovrapposizione – quasi inaspettata, nemmeno intuita si direbbe, ma latente – fra cultura e liturgia cristiana. Due mondi che proprio la modernità tornava a unire offrendo agli studiosi un campo nuovo di lavoro e ai fruitori una suggestione interiore particolarmente ricercata a partire dagli anni Sessanta/Settanta del Novecento, quando a imporsi erano una serie luminosa di gruppi vocali inglesi, dal Deller Consort a The King’s Singers. Una spiritualità riconosciuta nel ‘prodotto’ sonoro che raggiungeva l’apice con il successo mondiale dei monaci di Silos con una Lamentazione gregoriana capace di vendere oltre le 300 mila copie di CD, ribadita dai progetti successivi dell’Hilliard Ensemble (si pensi a Officium) e, nella scrittura, dalle opere di Arvo Pärt. La conferma di questo fascino si trova proprio nel presente appuntamento con un altrettanto illustre complesso vocale (con sostegno di strumenti) questa volta proveniente dal Belgio, il Vox Luminis, fondato nel 2004 dal suo attuale direttore artistico Lionel Meunier capace di offrire ogni anno, più di sessanta concerti girando tutti i continenti. Il nucleo centrale del complesso (flessibile nel numero secondo i programmi) proviene dal Reale Conservatorio dell’Aja; il suo repertorio prende come riferimento i grandi polifonisti italiani, inglesi e tedeschi attivi fra XVI e XVIII secolo. Sin dal suo debutto l’ensemble si è distinto per un particolare amalgama vocale, seducendo per qualità d’intonazione, colore e uniformità delle sue voci. Le sue numerose registrazioni hanno meritato molteplici premi (Gramophone Recording, Diapason d’or). Vera e propria “icona mondiale della musica antica”, il Vox Luminis si presenta a Trento per la prima volta.

 

Cantanti

Sara Jäggi, Zsuzsi Tóth, Stefanie True, Caroline Weynants, Kristen Witmer, soprano
Victoria Cassano, mezzosoprano
Alexander Chance, Daniel Elgersma, Jan Kullmann, controtenore
Robert Buckland, Philippe Froeliger, tenore
Sebastian Myrus, basso
Lionel Meunier, basso e direzione artistica

Continuo

Ricardo Rodríguez Miranda, viola da gamba
Benoît Vanden Bemden, violone, contrabbasso
Bart Jacobs, organo
Anthony Romaniuk, clavicembalo e organo


Info e Biglietti
Event Details