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A PROSSIMA VITA il primo disco solista di BIAGIO GUERRERA, il poeta catanese amato da Andrea Camilleri.

A città jè china ri luci

Potrete immergervi in un linguaggio fortemente emozionale e performativo – racconta Guerrera- che interpreta una Sicilia che si apre al mondo, una Sicilia di incroci, meticcia, che vuole riprendere idealmente l’arte antica dei trovatori. Del resto pare che si debba proprio all’influenza di alcuni poeti profughi fuggiti dalla Provenza la nascita della scuola poetica siciliana, inaugurando le vicende di una lingua da allora ancora viva come lingua d’arte ma che mai è stata lingua di governo. Semmai lingua stratificata, ricca di lasciti dalle tante dominazioni vissute nei secoli, lingua dunque dell’accoglienza .

Pubblicato dai tipi di AME (Associazione Musicale Etnea) -A PROSSIMA VITA- è un disco composito che a partire dai testi di Guerrera raccoglie le esperienze tra poesia e canzone maturate dal poeta con i Dounia e con la Pocket Poetry Orchestra, le collaborazioni con Simona Di Gregorio, Matilde Politi, Cesare Basile, le intense collaborazioni con Puccio Castrogiovanni confluite nel concerto/recital Casa Munnu e nel lavoro di songwriting per l’orchestra Jacarànda.

Un progetto scritto a più mani registrato e mixato dalle mani esperte di Gaetano Leonardi al Soundtrack studio. Unica escursione live Allupacchiatu raccolta da Salvo Noto in una notte magica a Villa Piccolo a Capo D’Orlando durante il tour di Casa Munnu.

Il disco si apre con Presaggiu una traccia che nasce da una base elettronica del giovane producer Vittorio Auteri, con le voci di Eleonora Bordonaro e il formidabile marranzano di Puccio Castrogiovanni; Aveva assai ca nunnisinteumu il primo dei tre brani scritti da Simona Di Gregorio viaggia tra Sicilia, Africa e Medio Oriente con la chitarra-kora di Vincenzo Gangi e la voce inconfondibile di Faisal Taher; Cinquantacincu scritto per un compleanno festeggiato in pieno lockdown è arrangiato da Vincenzo Gangi, con la chitarra solista di Giuliano Ursino di Jacarànda; A città jè china di luci è un intenso cuntu dedicato al mercato storico di Catania, oggi luogo di incontro dei migranti della città. Si deve al tablista Riccardo Gerbino l’idea di arrangiarlo in chiave indiana, con Puccio Castrogiovanni al morchang e il contrabbasso-sarangi di Giovanni Arena.

Dal brano un video di Stefano Buda selezionato da Zebra Poetry Film Festival di Berlino nel dicembre 2021. 

Con i profumi spagnoli di Ciauru tornano la voce e il songwriting di Simona Di Gregorio autrice anche delle atmosfere sospese di Nuautri semu antichi.

Il disco si chiude con A prossima vita brano che nasce dall’unico testo inedito del disco cui da anche il titolo. Il segno di un nuovo inizio immaginato durante una passeggiata in uno dei boschi più segreti della Sicilia – la Tassita sui Nebrodi – e insieme un piccolo omaggio – in  stile – al Maestro di Milo Franco Battiato.

I testi del disco sono tratti dalle ultime tre raccolte di Guerrera: Cori niuru spacca cielu, Amàri e Casa munnu, pubblicate per le edizioni Mesogea

CREDITS
Registrato, missato e masterizzato da Gaetano Leonardi
presso Soundtrackstudio, Gravina di Catania (CT)
Allupacchiatu registrato live a Villa Piccolo (Capo d’Orlando, ME)

Ingegnere del suono Salvo Noto

Progetto grafico e fotografie
Sara Castrogiovanni, Biagio Guerrera


Info e Biglietti
Event Details