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Sì è diplomato con il massimo dei voti con lode nel 1985, perfezionandosi successivamente sotto l’ala di Dino Asciolla, Piero Farullie e Yuri Bashmet. A soli 20 anni venne prescelto dal celebre maestro Riccardo Muti come Prima Viola Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. Divenendo al tempo la più giovane prima viola nella lunga e gloriosa storia di uno dei più celebri teatri al mondo. Durante la sua carriera è stato insignito di svariati premi durante concorsi nazionali e internazionali, tra questi è impossibile non citare i premi: Vittorio Veneto, Stresa e Mosca, ed è doveroso ricordare che per due anni ha ricevuto il Diploma d’Onore dell’Accademia Chigiana. Danilo Rossi viene invitato regolarmente a partecipare ai festival internazionali più importanti, mantenendo il suo ruolo di solista e collaborando con musicisti di fama internazionale del calibro di: Azzolini, Muti, Tortelier, Brandis, Bashmet, Gerart, Ghiglia, Lucchesini, Brunello, Chung, Dindo, Gallois. A questo si aggiunge la sua presenza in spettacoli che si svolgono all’interno di prestigiose formazioni cameristiche (Quartetto Arditti, Quartetto Vanbrugh). Nel corso di svariati anni è stato anche membro del Trio d’Archi della Scala e del Quartetto della Scala, esibendosi all’interno delle sale europee più prestigiose (Lugano, Monaco, Francoforte, Madrid, Berna) senza disdegnare l’opportunità di esibirsi anche oltreoceano (Chicago, New York, Philadelphia, Montreal). All’interno del suo repertorio solistico è possibile trovare una varietà incredibile che parte dai Concerti per Viola d’amore di Vivaldi e dai celebri Brandeburghesi di Bach fino ad arrivare a compositori del Novecento e alla musica contemporanea (da Hindemit a Kakhidze, da Kancely a Kurtag, da sottolineare il fatto che proprio alla presenza del compositor ha eseguito il Concerto per viola con l’Orchestra della RAI di Torino sotto la direzione di Zoltan Peskò).
La sua presenza nelle società concertistiche più importanti lo vede impegnato fin dai primi anni ’90, grazie ad una collaborazione in Duo con il pianista Stefano Bezziccheri. Il duo ha interpretato tutto il repertorio destinato alla viola e al pianoforte. Tra i compositori che hanno scritto per lui troviamo Alessandro Ferrari, Daniele Callegari, Enrico Pesce, Sante Palumbo e Jim Hall. Da aggiungere che Carlo Boccadoro gli ha addirittura dedicato Aschrei, per Viola e Percussioni Campionate, oltre che il Concerto per viola “I racconti della Neve” portato in tournée in Italia grazie all’Orchestra d’Archi Italiana e l’Ensemble di percussioni Nacquara sotto la direzione di Mario Brunello. Stefano Nanni ha composto per lui un intero concerto per viola, pianoforte ed archi conosciuto con il titolo di “Paesaggi dell’anima”. Roberto Molinelli ha composto per lui il Concerto per viola, pianoforte, batteria e orchestra d’archi conosciuto con il nome di “Once upon a Memory”. Sono svariate le incisioni discografiche che lo hanno visto protagonista come solista, o come viola in formazioni da camera sotto le etichette Sony, Fonit-Cetra e Arcadia. Si tratta di un artista di esperienza musicale vastissima e variegata, in grado di collaborare con jazzisti celebri come: Sante Palumbo, Steve Winston, Jim Hall, Stefano Bagnoli, Renato Sellani, Terence Blanchard, Aaron Fletcher, Bruno De Filippi, Greg Osby, Waine Marshall, Steve La Spina e Terry Clarke sia durante concerti che jam-session. Proprio da questa tipologia di esperienza è stato prodotto da MAP un CD davvero unico, “Bach in Jazz”, in collaborazione con il Sante Palumbo Trio e Bruno De Filippi. Per quanto riguarda l’ambito teatrale, le sue collaborazioni sono state svariate e proficue con attori e autori celebri come: Alessandro Baricco, Stefano Benni, Marco Paolini, Ascanio Celestini, Licia Maglietta e Daniela Piccari. Si dedica inoltre a corsi di perfezionamento che hanno luogo all’interno dell’Accademia di Pavia e all’interno delle strutture della Scuola di Musica di Fiesole. Dal 2009 è inoltre docente dei corsi di viola presso la struttura del Conservatorio della Svizzera Italiana nella città di Lugano.
Danilo Rossi suona uno strumento quasi mitologico, la magnifica Viola Maggini datata attorno al 1600 e tra i suoi precedenti possessori è doveroso ricordare un violinista del calibro di Dino Asciolla. Il violino è poi passato nelle mani di Rossi per volere di Valeria Mariconda Asciolla.

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