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Enrico Dindo e Pietro De Maria in concerto a Pieve a Elici

Il Festival di musica da camera della Versilia chiude il mese di luglio con il gradito ritorno di due grandi interpreti, il violoncellista Enrico Dindo e il pianista Pietro De Maria. L’appuntamento a Pieve a Elici sarà eccezionalmente di lunedì (30 luglio), sempre alle 21,15, e proporrà l’ascolto di brani lungo un secolo – quello tra la fine del Settecento e la fine dell’Ottocento – che ci ha lasciato in dote un ampio patrimonio di cultura musicale.
Si inizia con Ludwing van Beethoven e le sue 12 Variazioni in sol maggiore per violoncello e pianoforte, WoO 45 sul tema ‘See the conqu’ring hero comes’ dell’oratorio Giuda Maccabeo di Georg Friedrich Händel. Pubblicate nel 1797, trattengono tutta la grazia e la leggerezza della musica per intrattenimento del secolo. La scelta del tema rivela un ammiccamento colto a un compositore – Händel, appunto – che a Londra veniva addirittura canticchiato per strada ma che a Vienna, all’epoca, era poco conosciuto.
Un salto nel pieno romanticismo ottocentesco di Robert Schumann condurrà quindi il pubblico all’ascolto dei Fünf Stücke im Volkston, op. 102 – cinque pezzi ‘in stile popolare’ scritti in soli tre giorni, dal 13 al 15 aprile 1849. Destinati all’esecuzione privata, questi brani rappresentarono per il suo autore un’evasione capace di accogliere le influenze della polka boema e i movimenti delle danze stilizzate. E tuttavia, è possibile cogliervi tutta la personalità elegiaca di Schumann.
Il duo concluderà quindi il concerto con la Sonata in fa diesis minore per violoncello e pianoforte, op. 52 del partenopeo Giuseppe Martucci. Composta nel 1880, rispetta la struttura codificata della lezione brahmsiana in quattro movimenti e, sul piano dell’armonia, si presenta inquieta. I due strumenti sono posti in perfetto equilibrio dialettico, rivelando tutta l’eleganza compositiva del suo autore.
Enrico Dindo inizia a studiare violoncello a 6 anni. Si perfeziona con Antonio Janigro e nel 1997 conquista il primo premio al concorso Rostropovich di Parigi. Da quel momento inizia un’attività da solista che lo porta ad esibirsi con le orchestre più prestigiose, come la Bbc Philharmonic, l’Orchestre nationale de France, la Tokyo Symphony Orchestra, la Filarmonica della Scala e la Filarmonica di San Pietroburgo. Molti autori hanno creato musiche a lui dedicate. È direttore stabile dell’Orchestra da camera ‘I solisti di Pavia’. Suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717, affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.
Pietro De Maria, dopo aver vinto il premio della critica al concorso Tchaikovsky di Mosca nel 1990, ha ricevuto il primo premio al concorso internazionale Dino Ciani di Milano e al Géza Anda di Zurigo. Nel 1997 gli è stato assegnato il premio Mendelssohn ad Amburgo. La sua intensa attività concertistica lo vede solista con orchestre e direttori del calibro, tra gli altri, di Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Alan Gilbert e Gianandrea Noseda. Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Insegna al Mozarteum di Salisburgo, alla Scuola di musica di Fiesole e all’Accademia di musica di Pinerolo.
Per i concerti di Pieve a Elici non è prevista prevendita. La biglietteria apre alle 20,15. Il costo del biglietto intero è di 12 euro, quello del ridotto di 10 euro. Per i soci dell’Associazione musicale lucchese, 7 euro.

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