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Tra Beethoven e Schumann, il Trio Metamorphosi in concerto a Pieve a Elici

Calma di mare e viaggio felice. Suona programmatico il titolo del concerto che domenica (22 luglio) alle 21,15 vedrà esibirsi, nella chiesa di San Pantaleone a Pieve a Elici, il Trio Metamorphosi. Il quarto appuntamento col Festival di musica da camera della Versilia è affidato al violino di Mauro Loguercio, al violoncello di Francesco Pepicelli e al pianoforte di suo fratello, Angelo Pepicelli.

Inizio con Ludwig van Beethoven e il suo Trio n. 2 per archi e pianoforte in sol maggiore op. 1, pubblicato nel 1795 e composto nei tre anni precedenti, quando il musicista arrivò a Vienna dalla natale Bonn. Un’introduzione meditativa conferisce risalto al movimento successivo, Allegro, in cui pianoforte e violino dialogano con vivacità sul tema e il violoncello sa inserirsi con efficace raffinatezza. Il secondo tempo, Largo, si distingue per un romanticismo che anticipa le più riuscite invenzioni beethoveniane. L’espressione resta essenziale pur tra accenti armonici diversi, fino al movimento finale, che allude a Mozart – del cui erede musicale, in quegli anni, la critica europea era in cerca.

Sarà eseguito quindi il Trio n. 3 per violino, violoncello e pianoforte in sol minore, op. 110 di Robert Schumann, scritto in una sola settimana all’inizio dell’autunno 1851. È Düsseldorf la cittadina che vide nascere la composizione, quella in cui l’autore si era trasferito per dirigere l’orchestra locale e che accolse la creazione dei suoi ultimi capolavori prima dell’aggravarsi irrimediabile di un’instabilità mentale che lo condurrà a tentare il suicidio. Il Trio è un’opera impetuosa, inquieta, senza alcuna catarsi finale. C’è asimmetria nella struttura armonica, fatta di itinerari che oscillano e non trovano sintesi.

Si sono chiamati Trio Modigliani dal 2005 al 2015 e oggi, i tre musicisti, sono diventati Trio Metamorphosi, a sottolineare un’evoluzione artistica sempre necessaria, sorretta dalla voglia di mettersi in gioco e di proporre al pubblico, di volta in volta, performance mai uguali.
Si sono esibiti nelle sale più prestigiose, dalla Philharmonie di Berlino al Teatro alla Scala di Milano, dalla Salle Gaveau di Parigi alla SuntoryHall di Tokyo, dalla Carnegie Hall di New York al Coliseum di Buenos Aires. Due registrazioni nel ‘periodo Modigliani’: la prima con l’interpretazione del Trio degli spettri di Beethoven e il Trio in do minore di Brahms; la seconda, con l’integrale dei trii di Giuseppe Martucci. Dopo aver cambiato nome, i tre artisti hanno inciso per l’etichetta Decca l’integrale dei trii di Schumann e una selezione di Arie e Lieder scozzesi di Haydn e Beethoven, in collaborazione con il mezzosoprano Monica Bacelli, per la rivista Amadeus.

Per i concerti di Pieve a Elici non è prevista prevendita. La biglietteria apre alle 20,15. Il costo del biglietto intero è di 12 euro, quello del ridotto di 10 euro. Per i soci dell’Associazione musicale lucchese, 7 euro.

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