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AZIONE IMPROVVISA ENSEMBLE



Azione Improvvisa Ensemble

Margherita Berlanda fisarmonica
Andrea Antonel tiorba
Pierpaolo Dinapoli chitarra elettrica
Daniela Fantechi live electronics

Anamorphosis

Don L. Pozzi (1613 – 1656) / D. Fantechi (*1984)
Zodiaco Celeste
selezione ed elaborazione di D. Fantechi

C. Monteverdi (1567 – 1643)
Maledetto sia l’aspetto
trasposizione di D. Fantechi

F. Perocco (1972)
Fiato – Première italiana

C. Monteverdi
Ritornello della Musica dall’Orfeo
trasposizione di D. Fantechi

A. A. Tarrés (*1986)
Solastalgia – Première italiana

C. Monteverdi
Ohimé ch’io cado
trasposizione di D. Fantechi

D. Fantechi
E già sapean le stelle – Première italiana

Z. Baldi (*1988)
Licheni

—–

Azione_Improvvisa è un ensemble che unisce esperienze e approcci musicali differenti: un rapporto sinergico tra strumenti di epoche diverse alla ricerca di una identità nuova e sperimentale. Attiva dal 2017, affianca all’attività concertistica, attività laboratoriali e installazioni, con lo scopo di approfondire tutti gli aspetti del contemporaneo. nata da un’idea del giovane compositore e ricercatore Raul Masu, con la volontà di accostare mondi sonori apparentemente lontani e quasi inconciliabili: tiorba, fisarmonica, chitarra elettrica ed elettronica. Data la particolarità dell’organico, il progetto principale è quello di promuovere musica scritta ad hoc per l’ensemble, affiancando nomi storici ad altri emergenti dello scenario contemporaneo italiano. In parallelo al repertorio contemporaneo la formazione attinge dalle fonti antiche per mettere a confronto i due linguaggi musicali che, indubbiamente, trovano molti punti di contatto. La formazione è stata sostenuta dal rinomato Grant-in-Aid della Ernst von Siemens Stiftung e attualmente è in residenza artistica presso la Fondazione Spinola – Banna e Fattoria Vittadini (Fabbrica del Vapore) a Milano. La Filarmonica di Trento è orgogliosa di presentare, assieme all’ensemble, Margherita Berlanda, fisarmonicista molto attiva sulla scena contemporanea internazionale, nata e partita dal Trentino per formarsi a Trieste, Würzburg e Trossingen, fondatrice e coordinatrice di Anomalia, una realtà che sostiene e promuove le pratiche artistiche, con focus sulla musica contemporanea e la sua fruizione.

Note al programma

L’opera d’arte non è eterna, nel tempo esiste l’uomo e la sua creazione, finito l’uomo continua l’infinito. [Lucio Fontana]

Anamorphosis, al suo debutto mondiale in questo mese a Bruxelles e presentato alla Filarmonica in prima italiana, è un innovativo progetto europeo, volto a rendere attuale un dialogo sempre più necessario tra la musica contemporanea e la musica del passato, con un’attenzione peculiare al periodo barocco, epoca in cui la tiorba si afferma come strumento fondamentale. Come un’illusione ottica in cui il soggetto originale è riconoscibile solo se osservato in determinate condizioni, Anamorphosis offre un’immagine distorta di brani antichi trasfigurandoli e trasponendoli per l’organico peculiare dell’ensemble.  

Il Ritornello dall’Orfeo esplora la linearità della monodia accompagnata, proponendola in chiave minimalista; benché ancorata al linguaggio tradizionale del basso continuo è al tempo stesso soggetta a interferenze elettroniche. Maledetto sia l’aspetto e Ohimè ch’io cado sperimentano un gioco in cui la parola di Monteverdi viene sostituita da elementi gestuali, strumentali, rumoristici, mantenendo riconoscibile la struttura strofica dell’aria originale.  

A queste trasfigurazioni musicali si accostano, con la volontà di sviluppare una drammaturgia interna al programma: nuovi lavori in prima italiana. In Fiato la parola non è mai scandita con la volontà di creare una piccola miniatura da vivere a lume di candela, caratterizzata da fragilità e da tensione. In Già sapean le stelle il gesto strumentale diventa elemento di scansione temporale. Un catalogo di gesti percussivi ricorrenti che si susseguono, accosta un percorso armonico che si svela lentamente.  

Solastalgia utilizza la parola come elemento narrativo, creando una sorta di piccolo poema musicale basato su Le città invisibili di Italo Calvino. Gli interrogativi e le affermazioni di Marco Polo, protagonista del romanzo, sono qui punto di riflessione per l’ascoltatore di questo affresco musicale contemporaneo. La “nostalgia di casa quando si è ancora a casa” e l’inquietudine nel quotidiano pervadono la concezione musicale di queste pagine. 

A concludere il viaggio sonoro, Licheni, che vede nella sublimazione strumentale, raggiunta attraverso la ripetizione ritmica e gestuale, la sua cifra stilistica. Il pezzo si sviluppa per continua mutazione sonora con i timbri dei singoli strumenti dell’ensemble che vanno a costruire un unico grande strumento multiforme.

Alessandro Arnoldo

 


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