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LUCIE HORSCH – QUARTETTO VANVITELLI



Lucie Horsch flauto dolce 

Quartetto Vanvitelli
Gian Andrea Guerra violino
Nicola Brovelli
violoncello
Francesco Tomasi
arciuliuto
Luigi Accardo clavicembalo
– – –

D. Castello (1590 – 1658)
Sonata nona e Sonata seconda dalle Sonate concertate in Stil Moderno

I. Yun (1917 – 1995)
The Actor with the Monkey da Chinese Pictures

N. Chédeville (1705 – 1782)
Sonata n. 6 in sol min. da Il Pastor Fido op. 13
Vivace
Fuga da cappella
Largo
Allegro ma non presto

G.Ph. Telemann (1681 – 1767)
Trio Sonata in fa min. TWV 42:f2
Allegro
Adagio
(Adagio)
Allegro

Canonic Sonata n. 1 in Sol magg. op. 5
Vivace
Adagio
Allegro

J. van Eyck (1590 – 1657)
Boffons da Der Fluyten Lust-hof

T. Merula (1595 – 1665)
Ciaccona

L. Berio (1925 – 2003)
Gesti – Sequenza per flauto dolce

J. Ravenscroft (1665 – 1697)
Trio sonata in La magg. op. 1 n. 6
Largo
Allegro
Grave
Allegro

L. Wennäkoski (*1970)
Arteria – scritto per L. Horsch

A. Vivaldi (1678 – 1741)
Concerto in la min. RV 522 da L’Estro Armonico
Allegro
Larghetto
Allegro

– – –

Ad appena vent’anni Lucie Horsch è uno dei più incredibili talenti musicali della sua generazione, già grande virtuosa del flauto dolce. Si esibisce con ensemble specializzati nel repertorio barocco, ma anche con orchestre moderne. Nell’ultima stagione ha, infatti, debuttato con la Hong Kong Philharmonic e la Macedonian Philharmonic Orchestra ed è stata protagonista di un tour con l’Academy of Ancient Music e Richard Egarr che ha visto tra le tappe la Barbican Hall di Londra e il De Doelen a Rotterdam. Registra in esclusiva per Decca Classics. Il suo CD Baroque Journey ha raggiunto la prima posizione nella classifica inglese, premiato con il prestigioso Opus Klassik. Per Deutsche Grammophon ha registrato la premiere di Variations on an Octatonic Scale di Bernstein insieme al violoncellista Kian Soltani. A Trento debutterà accompagnata dal Quartetto Vanvitelli, un ensemble storicamente informato impegnato nella riscoperta e nella divulgazione del repertorio barocco su strumenti originali. Il nome fa riferimento a Luigi Vanvitelli, architetto e pittore italiano, progettista di importanti opere, tra cui la Residenza Reale dei Borbone a Caserta. Sin dalla sua fondazione, il Quartetto si è esibito in importati rassegne concertistiche in Italia e all’estero e la loro recente registrazione delle Sonate per violino di Mascitti è stata accolta entusiasticamente dalla critica internazionale. Da strumenti antichi uscirà un suono luminoso e fresco capace di evocare, nel pubblico, immagini fresche di bellezza con un rigore pieno di fantasia.

Note al programma

“Buon Dio! Non avevo idea che una persona potesse fare della buona musica con un oggetto del genere!”, scrive un utente di YouTube sotto un video di Lucie Horsch che interpreta un concerto per flauto di Vivaldi da far rizzare i capelli. I flauti sono tra gli strumenti più antichi dell’umanità; i primi reperti ossei provenienti dalla Cina risalgono a 9000 anni fa. La versione tenuta in verticale e con entrambe le mani apparve per la prima volta in Europa nell’XI secolo e si diffuse con innumerevoli varianti nelle corti e cappelle aristocratiche durante il Rinascimento e il Barocco con i contrasti emotivi della “teoria degli affetti”. Grandi compositori come Bach, Vivaldi e Telemann hanno scritto opere per flauto dolce. La maggior parte del programma di oggi proviene da questo periodo d’oro, a partire dalla Venezia del XVII secolo con le Sonate concertate in stil moderno di Castello, strumentista e compositore che collaborò con Monteverdi. Movimenti brevi, che si muovono tra il veloce e il lento, con una scrittura vivace e florida che richiede non poco carattere all’esecutore.

Negli ultimi decenni, per i virtuosi come Lucie è stato creato un nuovo repertorio. Ad esempio, nel 1993, il compositore Yun ha dedicato al flauto dolce un intero ciclo intitolato Chinese Pictures, che allude alla musica per flauto dell’Asia orientale. Veloci cambi di ritmo e temi contrastanti caratterizzano The Actor with the Monkey. Il titolo si riferisce al precursore coreano del teatro , una forma fortemente ritualizzata di teatro-danza in cui l’omonimo flauto svolge un ruolo importante. Anche Berio nel 1966 compone per il flauto dolce, Gesti, un brano che riflette alcune delle sue idee estetiche e tecniche compositive più cruciali, richiedendo un virtuosismo mozzafiato: dita, lingua e respirazione devono essere abilmente coordinate. I suoni strumentali, combinati più volte con la voce dell’interprete, arrivano ad avere un effetto umoristico, come quando il flauto suggerisce il verso di un uccello impazzito. Nella sezione finale, arriviamo a sentire, letteralmente, cantare lo strumento.

A completare il programma un’opera scritta appositamente per la giovane flautista dalla compositrice finlandese Lotta Wennäkoski: ‘Il punto di partenza del brano è l’energia: la musica combina timbri in continuo cambiamento con un ritmo pulsante. Ma ho anche permesso alcuni slanci melodici – so che una vera virtuosa come Lucie vi infonderà una vita straordinaria”.  

Alessandro Arnoldo


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