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Lucca e l’Europa, tra Riforma e Controriforma

Si intitola “Questa segreta macchia” il nuovo doppio appuntamento dell’Associazione Musicale Lucchese, in programma sabato 8 e domenica 9 marzo.

Dopo il successo degli eventi della scorsa settimana dedicati ai rapporti tra Lucca e Venezia, l’AML suggerisce la scoperta di un altro aspetto poco noto della cultura musicale lucchese, proiettando la città in Europa, ai tempi della Riforma e della Controriforma. Nel corso del Cinquecento, infatti, Lucca fu coinvolta nel dissenso religioso filo-protestante e le idee riformate raggiunsero ben presto una tale diffusione che nel giro di pochi anni la città venne considerata il “luogo più corrotto di tutti”.

Il progetto è stato ideato e curato da Jonathan Brandani, giovane musicista e musicologo lucchese, attualmente impegnato come assistente direttore della Yale Philharmonia presso la Yale University (USA) e direttore della New Haven Chamber Orchestra.

Sabato 8 marzo alle ore 17 nel salone dell’Arcivescovato, si terrà una conferenza della professoressa Simonetta Adorni Braccesi e introdotta  dal Delegato per l’ecumenismo della Diocesi di Lucca, don Mauro Lucchesi. Durante la conversazione saranno ricostruite le vicende dei tanti lucchesi, nobili ma anche commercianti, che alla metà del Cinquecento furono costretti a lasciare la città per trasferirsi in città come Ginevra, Lione, Norimberga, Anversa, Parigi, Londra a causa della loro adesione al cristianesimo riformato. Banditi dalla città natale, all’estero poterono professare la loro fede e, sebbene in esilio forzato, continuarono a restare in stretto contatto con la propria città e si inserirono velocemente nel contesto culturale, politico ed economico delle diverse realtà in cui si trovarono a vivere, creando collegamenti molto forti tra Lucca e il resto dell’Europa.

Una delle figure culturali di spicco in questo periodo fu il lucchese Giovanni Diodati (1576-1649), teologo e letterato, autore della prima traduzione della Bibbia in italiano. Diodati fu anche il primo a realizzare una versione poetica dei Salmi in lingua italiana, in modo che i testi sacri potessero essere cantati dai riformati di lingua italiana tra cui, ovviamente, i numerosi lucchesi rifugiatisi all’estero a causa delle persecuzioni.

Ecco che si arriva quindi alla musica e al concerto di domenica 9 marzo alle ore 17 nell’auditorium di San Micheletto, con l’ensemble L’Eloquenza diretto da Jonathan Brandani.

Il concerto proporrà all’ascolto alcuni esempi del ricchissimo repertorio musicale italiano ed europeo compreso tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Settecento e in particolare saranno messe a confronto la tradizione musicale d’oltralpe, nata per rispondere alle esigenze della Riforma, con la produzione di area cattolica italiana, con una particolare attenzione alla produzione lucchese. Il programma musicale inizierà proprio rendendo omaggio alla figura di Giovanni Diodati con le musiche che i lucchesi riformati all’estero avevano la possibilità di ascoltare (o che addirittura essi stessi hanno avuto modo di cantare), soprattutto in occasione dei culti riformati di ambiente calvinista a Ginevra, Lione ed Anversa.

(Qui trovate il programma completo del concerto)

L’ensemble L’Eloquenza, orchestra su strumenti originali fondata e diretta dal M° Jonathan Brandani, riunisce musicisti attivi a livello internazionale nell’ambito della musica antica. Come il nome stesso del gruppo vuole suggerire, L’Eloquenza si propone di offrire interpretazioni di grande efficacia comunicativa che mettano in risalto la centralità dell’aspetto eloquente e retorico caratteristico della musica dei secoli passati. Partendo da un accurato studio delle fonti musicali e della prassi esecutiva del Sei e Settecento, L’Eloquenza intende mettere in luce l’originalità e la modernità della musica antica in modo che essa possa parlare con immediatezza al pubblico contemporaneo. L’ensemble è composto da Luigi Cozzolino (violino I), Anna Noferini (violino II), Sebastiano Severi (violoncello), Francesco Tomasi (tiorba/chitarra barocca), Elena Cecchi Fedi (soprano), Antonio Giovannini (controtenore), Marco Mustaro (tenore). Direttore e organista, Jonathan Brandani.

Jonathan Brandani (classe 1983) attualmente è Assistente Direttore della Yale Philharmonia presso la Yale University (U.S.A). Ha diretto la Wiener KammerOrchester, Russian National Orchestra, Maribor International Orchestra, Yale Philharmonia, Webern Symphonie Orchester, Haydn Symphonietta, Delphi Chamber Orchestra, Royal Camerata Bucharest. Dal 2008 al 2010 è stato maestro collaboratore presso il Festival Oper Klosterneuburg (Austria) collaborando con cantanti della Wiener Staatsoper e Wiener Volksoper. Appassionato studioso e interprete di musica antica, collabora in qualità di clavicembalista con rinomati ensemble di musica antica e con cantanti come Philippe Jaroussky, Max Emanuel Cencic, Vivica Genaux.

È direttore e fondatore dell’orchestra su strumenti originali L’Eloquenza e dell’ensemble Nuova Cappella di Palazzo. Nel 2010 ha inoltre ricevuto in Austria il premio Theodor Körner Fonds della Presidenza della Repubblica Austriaca per le sue ricerche nell’ambito delle fonti musicali lucchesi.

Ha studiato Direzione d’Orchestra alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, diplomandosi nel 2012 con il massimo dei voti e la lode. Presso la stessa istituzione ha studiato anche Direzione d’Opera e di Coro e Composizione; ha inoltre approfondito la direzione d’orchestra studiando con Daniel Harding, Zubin Mehta e Piero Bellugi.

Si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Simone Soldati e Francesco Cipriano perfezionandosi in seguito con Andrea Lucchesini; ha inoltre studiato clavicembalo, organo e musicologia. È stato recentemente nominato Direttore della New Haven Chamber Orchestra.

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