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“Il Vangelo secondo Gesù” di Saramago con la drammaturgia di Sandro Cappelletto e la musica di Matteo D’Amico, la “Morte e la fanciulla” di Schubert

Cosa ha spinto José Saramago, che si è sempre dichiarato non credente, ad affrontare il mistero della Passione di Cristo raccontandola dal punto di vista di Gesù? È partendo da questa domanda che Sandro Cappelletto, giornalista, saggista e critico musicale tra i più noti in Italia e non solo, ha scritto le parole che domenica 18 marzo, alle 17 all’Auditorium “L. Boccherini”, accompagneranno il Quartetto Prometeo nell’esecuzione di Umana Passione: sette musiche per voce e quartetto d’archi tratte da “Il vangelo secondo Gesù” di José Saramago di Matteo D’Amico, uno dei maggiori compositori italiani.

A ispirare Umana passione a D’Amico è stata la lettura di alcuni passaggi del famoso libro di Saramago ad accompagnare l’esecuzione de Le ultime sette parole di Cristo sulla croce di Joseph Haydn. Dalla collaborazione tra il compositore e il critico è poi nata l’appassionante drammaturgia che Cappelletto proporrà domenica al pubblico lucchese.
A seguire, il Quartetto per archi n. 14 in re minore, D. 810 “Ver Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert, secondo la critica uno dei capolavori della produzione per quartetto d’archi.

Scrittore, giornalista (scrive per il quotidiano La Stampa) e storico della musica, Sandro Cappelletto ha all’attivo varie pubblicazioni dedicate alla musica e al mondo a essa collegato e altrettante collaborazioni con formazioni musicali e direttori d’orchestra. Autore di programmi radiofonici e televisivi, ha scritto anche numerosi testi teatrali, confermandosi scrittore poliedrico e sempre attivo su fronti diversi. Su invito di Giuseppe Sinopoli ha diretto il settore drammaturgia e didattica del Teatro dell’Opera di Roma. Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana, ne è stato direttore artistico dal 2009 al 2013. È recente la sua nomina ad Accademico di S. Cecilia insieme tra l’altro a quella di altri due “amici” dell’AML come il pianista Pietro De Maria ed il violinista Massimo Quarta.

Formato da Giulio Rovighi (violino), Aldo Campagnari (violino), Massimo Piva (viola) e Francesco Dillon (violoncello), il Quartetto Prometeo è considerato uno die più interessanti quartetti in circolazione. Vincitore di numerosi premi, come la 50° edizione del Prague Spring International Music Competition, il Premio Speciale Bärenreiter per la migliore esecuzione fedele al testo originale del Quartetto K 590 di Mozart, il Premio Città di Praga come migliore quartetto e il Premio Pro Harmonia Mundi, nel 2012 ha ricevuto il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia. Il Quartetto è ospite delle più grandi istituzioni italiane ed europee e collabora attivamente con musicisti come Mario Brunello, David Geringas, Veronika Hagen, Alexander Lonquich, Enrico Pace. Particolarmente intenso il rapporto artistico con Salvatore Sciarrino, che ha dedicato al Prometeo gli Esercizi di tre stili e il nuovo Quartetto n. 8 per archi commissionato dalla Società del Quartetto di Milano.

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