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L’AML apre la strada alla partecipazione per promuovere un approccio condiviso alla cultura

In un coro o in un’orchestra la bellezza è frutto dell’ascolto e nasce dalla ricerca di un’armonia tra le voci e gli strumenti. Anche la comunità di un territorio può essere pensata come un coro o un’orchestra e la sfida del benessere collettivo consiste nel trovare un modo per armonizzare le diverse anime che in quel territorio vivono e lavorano. Da questa immagine (ovviamente rubata al mondo della musica) nasce l’iniziativa che l’Associazione Musicale Lucchese ha promosso nei giorni scorsi e che ha coinvolto tante realtà locali che si occupano di lavoro, cultura, volontariato, sicurezza e ospitalità, invitate a confrontarsi sulla possibilità di creare una rete capace di lavorare per il bene comune, nel segno della cultura e della musica.

Sabato 23 ottobre nell’auditorium del complesso di San Micheletto erano presenti i rappresentanti di alcuni ordini professionali come quelli dei medici, degli avvocati, dei geometri; l’avvocato Carla Guidi, presidente del Comitato per le Professioni ordinistiche; i rappresentanti di pubbliche assistenze come la Croce Verde di Lucca; ACI Lucca; Anffas Lucca; Ilaria Del Bianco, presidente dell’associazione Lucchesi nel mondo; la Confraternita di San Jacopo; le sezioni lucchesi di Associazione nazionale Finanzieri, Associazione nazionale dei Carabinieri e Associazione nazionale della Polizia; l’Associazione Papini; l’Asp Carlo del Prete.
Accolti da Marco Cattani, presidente dell’AML, Simone Soldati, direttore artistico dell’associazione, e l’avvocato Ilaria Ottolini, delegata dall’AML ai rapporti con gli Ordini professionali e le Associazioni, gli ospiti sono stati invitati a progettare un percorso di ascolto e di collaborazione in cui la musica può fungere da collante, per la sua capacità di creare legami e abbattere differenze.

«Ci rendiamo conto che questa proposta può sembrare molto ambiziosa e ci sarà bisogno di un lavoro condiviso per arrivare a darle concretezza e operatività – ha affermato Cattani – Vogliamo rendere partecipi voi, le realtà e le persone che rappresentate e poi la comunità lucchese nel suo insieme, di un’intuizione che ha a che fare con il bene comune, con la cultura come patrimonio da condividere ma anche da mettere a servizio della crescita di quante più persone possibile. Dare accesso all’arte, alla cultura significa fornire uno strumento fondamentale per il benessere dell’individuo e questo non può che tradursi nel benessere della collettività che si riunisce attorno a questa bellezza. Mentre ci avviamo a uscire da un periodo difficile come quello pandemico, la musica può facilitare il coinvolgimento delle persone e delle famiglie, rendendole partecipi di eventi culturali davvero accessibili a tutti».

Nel suo intervento Ottolini ha sottolineato come una mostra d’arte o un concerto hanno la capacità di abbattere le distanze tra le persone. «Un processo sempre necessario nelle relazioni umane ma tanto più salutare adesso, dopo i lunghi mesi di pandemia e in questo tempo ancora fortemente segnato da paure e divisioni nella comunità civile».

«Questa mattina – ha concluso Soldati – non siamo qui per cercare nuovi soci o ulteriore pubblico. Siamo qui per iniziare a capire da voi e con voi se ci può essere un modo per far sì che la musica e l’esperienza che proponiamo alla città da quasi 60 anni sia davvero in dialogo con la quotidianità delle persone che voi rappresentate. Partiamo da questa visione per realizzare pragmaticamente un sistema operativo concreto e fruttuoso».

La mattinata si è conclusa con l’impegno degli enti, degli ordini e delle associazioni presenti a proseguire nei contatti e negli incontri per trovare le modalità per una collaborazione concreta, con il pieno coinvolgimento dei soci e degli iscritti.

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