
I Quartetti del Quartetto Triestino
La Trieste dei primi anni del ’900 fu sensibilmente toccata dal fascino romantico della cultura di Boemia e Moravia, zone dell’Impero Asburgico che da diversi decenni avevano incominciato a sfornare intellettuali e musicisti tra i più sensibili della cultura mitteleuropea, artisti in grado di plasmare con forza il gusto della Belle Époque pre-bellica. Forse non tutti sanno che Trieste fu, con il fascino sorprendente del suo Mare, il luogo di gestazione forse più felice del compositore ceco Karel Moor (1873-1945).
Tenebroso ed inquieto, l’ennesimo “K” della cultura boema fu di scena a Trieste sicuramente tra il 1901 ed 1905, autore su commissione per il Quartetto Triestino di Augusto Jancovich, la più importante formazione cameristica della Trieste bohémien di Italo Svevo.
Profili Musicali 2019 – 2021 | Eventi – Conferenze – Momenti Musicali & Teatrali a cura di Lumen Harmonicum in collaborazione con la Società dei Concerti Trieste
“Fu un venerdì… Poi a Praga cadde di lunedì, sempre il 2 del mese…”
Karel Moor (1873-1945)
Quartetto in do minore n. 2 (1902)
– Andante, con moto
Allegretto tranquillo
“Ogni Quartetto necessita di uno Scherzo!”
– Vivo assai. Andante
“Non ci fu Mare che mi impedisse di andare sempre altrove…”
– Andante tranquillo
Poco animato
“Più l’ascolto e più mi par di sentire Giacomo Leopardi!… Mai letto una riga?”
– Allegro con moto
Tranquillamente
“Il Molo Sa Carlo è pericoloso… E se prendessi una nave per l’America?”
Antonín Dvořák (1841-1904)
Quartetto in Fa maggiore op. 96 (1893-1894)
– Allegro ma non troppo
“Lo sanno tutti che sei invincibile…”
– Lento
“Matematica & Emozione… Ci sentono Tedeschi… ma noi restiam Boemi!”
– Molto vivace
“Vinohrady… Stazione Centrale… Moor! Sente il treno?… è in 2 o in 1?”
– Finale. Vivace ma non troppo
Gruppo Strumentale
LUMEN HARMONICUM
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